Incontro del 17 dicembre 2013

Abbiamo letto il quinto capitolo del Vangelo di Giovanni (Giovanni 5, 1-47)

- Un tema centrale è quello del contrasto tra morte e vita: esso rappresenta un annuncio della resurrezione.
- Il metodo complicato per la guarigione nella piscina, nonché la questione del sabato da parte dei giudei nei confronti del malato che era guarito evidenziano la incapacità degli stessi di andare oltre le leggi mosaiche e di essere ciechi di fronte ad un fatto nuovo che era avvenuto davanti a loro. L'intervento di Gesù rompe queste logiche e le supera: "il Padre mio opera sempre" anche di sabato.
- Il miracolo della guarigione ci ricorda la riflessione sui "segni" che facemmo qualche incontro fa. In questo caso il malato non chiede a Gesù alcun segno (non conosceva Gesù). È Gesù che interviene di sua iniziativa e gli chiede "Vuoi guarire?". Il paralitico non chiede nulla e gli confida soltanto la sua difficoltà ad entrare nella piscina. Poi si trova guarito. È lui che ci chiama e chiede la nostra disponibilità al suo intervento.

- Anche noi ci sentiamo sicuri sulla nostra strada e magari non ci accorgiamo che Egli è vicino e ci offre la salvezza.
C'è un legame tra malattia e peccato? (14)
- Nonostante la testimonianza di vita data da Gesù, nonostante il nostro "scrutare le scritture credendo di avere in esse la vita eterna" (39), in realtà "voi non volete venire a me" (40): sembra che ci sia una drastica accusa di incredulità dell'uomo. Non è semplicemente una debole fede, ma sembra che l'uomo abbia una volontà malvagia, non voglia avere la vita andando a Lui. Si individua un legame tra Mosè e Gesù
- Un altro tema centrale del capitolo è il rapporto tra Gesù e il Padre: sono strettamente legate le opere del Figlio con quelle del Padre. Come il Padre da la vita così anche il Figlio dà la vita a chi vuole. Il Padre ha rimesso ogni giudizio al Figlio. Anche noi da soli non possiamo fare nulla, dipendiamo dal Padre.
- Molto bello il versetto 27: il Figlio ha ricevuto il potere di giudicare perché è anche Figlio dell'uomo. Conosce le nostre difficoltà di uomini a credere perché uomo anche lui e condivide la nostra umanità.
- In relazione al miracolo della guarigione: quanto c'è di reale nei miracoli descritti nei vangeli? Nelle omelie a volte i miracoli vengono fatti passare solo come metafore raccontate ai fini di un insegnamento.