Appunti di riflessione sulla lettura della Prima lettera di Giovanni
(martedi 28 ottobre 2014, secondo incontro)

Capitolo Secondo (1 Giov. 2, 1-29)

P. Giorgio: Cosa è la concupiscenza? E' il desiderio smodato di qualcosa di terreno, alimentato dalla malizia. Concupiscenza degli occhi (Genesi 3, 5-7) : la pretesa di avere la visione piena della verità. Concupiscenza della carne: desiderio di soddisfare sempre e comunque le esigenze del corpo. Concupiscenza come superbia della vita: voler affermare se stessi a tutti i costi e perseguire il successo terreno ed il potere.

- Il comandamento antico e nuovo (7-12) è l'amore. L'amore di Dio per l'uomo. "Amate il fratello" cioè le persone, non le situazioni che sono cose effimere. "Se qualcuno ha peccato...": mi sembra dia per scontato il peccato e la possibilità di peccare, ma Gesù è quello che ci riscatta. L'uomo è sempre nello stato di "ripresa".
- Le tenebre accecano gli occhi: è un richiamo alla concupiscenza degli occhi.
- Per rimanere nella luce devi amare il fratello e mettere in pratica i comandamenti: questa è l'indicazione della strada da seguire.
- "Non amate il mondo né le cose del mondo"(15): questo mi crea un problema perché il mondo è buono, la creazione è buona: pensiamo alla bellezza, alla natura, all'arte, alla scienza. Anche la nostra libertà è buona. Ma, forse, il mondo va amato per quello che è, senza assolutizzarlo e sostituirlo a Dio (idolatria delle cose): questo riprodurrebbe in noi il modello del "peccato originale".
- Chi opera la giustizia è nato da Dio. Gesù Cristo il giusto è il nostro avvocato. "I nostri pensieri non sono i suoi pensieri" ma, attraverso Gesù, lo diventano.
- Mi ha colpito l'immagine dell'Anticristo: esso esce ed è presente in mezzo a noi. Sono i vari attacchi che abbiamo nella società e sono la conseguenza della negazione che Gesù è il Cristo.
P. Giorgio: La lettera di Giovanni è diretta a contestare due tendenze presenti all'interno delle chiese: da un lato la Gnosi che afferma che Gesù è Dio, ma non uomo; dall'altra l'arianesimo che afferma che Gesù è un profeta, ma non Dio.
Il movente della lettera: la comunione e la gioia del condividere; "Vi scrivo perché non pecchiate".
La concupiscenza degli occhi ci fa vedere il bene dove c'è il male e viceversa. Il problema è il "grigio": tutto ci appare grigio se non abbiamo la luce.
Il mondo è positivo, è cosa buona: siamo noi che lo roviniamo con le nostre concupiscenze, sostituendo a Dio le cose. Il peccato è racchiuso nel primo comandamento: l'idolatria.