SIAMO UN POPOLO DI SACERDOTI (II)
(Benedizione delle case o delle famiglie?)
Cari fratelli e sorelle, nell’ultima catechesi del 31 Dicembre in fondo al foglio mi è sfuggito un grave errore di distrazione di cui mi sono accorto poi rileggendo il testo. Ho scritto che la Chiesa è suddivisa in tre ‘Ordini‘ Sacerdotali. Chiedo scusa. L’Ordine Sacerdotale è uno ma diviso in tre ‘gradi‘: Episcopale, Presbiterale, Diaconale.
Detto questo proseguiamo.
Dicevamo che la Chiesa è un popolo sacerdotale e ministeriale. Questo significa che ciascun battezzato è tenuto a contribuire al bene comune, che nel nostro caso è la Comunità parrocchiale, mettendo a disposizione per quanto può se stesso, le proprie capacità e i propri mezzi; ognuno però secondo il proprio stato: Chierici, Laici, o Consacrati.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: "Per istituzione divina vi sono nella Chiesa i ministri sacri, che nel Diritto sono chiamati anche chierici; gli altri fedeli poi sono chiamati anche laici. Dagli uni e dagli altri provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli evangelici (povertà, castità e obbedienza)… sono consacrati in modo speciale a Dio…".
Ma, quali sono i servizi o ministeri che ciascuno deve svolgere secondo il proprio stato?
Seguiamo sempre il Catechismo: "I Vescovi, aiutati dai presbiteri loro cooperatori, e dai Diaconi, hanno l’ufficio di insegnare autenticamente la fede, di celebrare il culto divino, soprattutto l’Eucarestia, e di guidare la loro Chiesa (Diocesi) da veri pastori. È inerente al loro ufficio anche la sollecitudine per tutte le Chiese, con il Papa e sotto di lui".
I Laici, essendo proprio del loro stato che ‘vivano nel mondo e in mezzo agli affari secolari, sono chiamati da Dio affinché, ripieni di spirito cristiano, a modo di fermento esercitino nel mondo il loro apostolato‘. Essi partecipano al sacerdozio di Cristo: Sempre più uniti a Lui, dispiegano la grazia del Battesimo e della Confermazione in tutte le dimensioni della vita, personale, familiare, sociale ed ecclesiale, e realizzano così la chiamata alla santità rivolta a tutti i battezzati. Grazie alla loro missione profetica, i laici sono chiamati anche ad essere testimoni di Cristo in mezzo a tutti. Grazie alla loro missione regale i laici hanno il potere di vincere in se stessi e nel mondo il regno del peccato con l’abnegazione di se e la santità della loro vita" (Ibid.).
"In modo particolare i genitori partecipano all’ufficio di santificazione conducendo la vita coniugale secondo lo spirito cristiano e attendendo all’educazione cristiana dei figli" (Ibid.).
Per ora basta così. Vi benedico.
Faenza, 20 gennaio 2013
Il Parroco
P. Giorgio Busni