Perché i Cappuccini di Faenza hanno spostato il TABERNACOLO?
Il tabernacolo è un edicola o nicchia chiusa in cui, nelle chiese cattoliche, si custodisce la pisside con l'Eucaristia, con lo scopo di adorarla e averla disponibile per la comunione eucaristica fuori della Celebrazione eucaristica. Il termine tabernacolo deriva dal latino tardo, tabernaculum, cioè "tenda", il quale deriva da taberna che significa "casetta composta da tavole (tabellae) di legno".
Il tabernacolo è il cuore vivente di ciascuna chiesa; una chiesa senza presenza eucaristica è in qualche modo morta, anche se sempre invita alla preghiera. "La santissima Eucaristia conservata perennemente nelle chiese, dà carattere di perennità al Sacrificio incruento dell'altare". Infatti Cristo, anche dopo l'offerta del sacrificio, allorché viene conservata l'Eucaristia nelle chiese o negli oratori, è veramente l'Emmanuele, cioè il "Dio con noi". Giorno e notte resta in mezzo a noi, e in noi abita, pieno di grazia e di verità.
L'Institutio generalis del Messale Romano del 1970 raccomanda vivamente che il tabernacolo in cui si conserva la santissima Eucaristia, sia collocato in una cappella adatta alla preghiera e all'adorazione privata dei fedeli. La Chiesa, oggi, sceglie quindi come posto ideale per il tabernacolo, la cappella, distinta dalla chiesa, degna e adatta alla preghiera personale dei fedeli.
La disposizione liturgica del tabernacolo negli ordinamenti seguiti al Concilio Vaticano II è determinata da due scelte specifiche: la celebrazione della Messa verso il popolo; la ragione del segno, per cui non deve esserci l'Eucaristia sull'altare prima della consacrazione.
Queste due condizioni orientano la normativa vigente sul posto per la custodia della santissima Eucaristia. In primo luogo, la prassi della celebrazione rivolta al popolo non consente di avere il tabernacolo sulla mensa dell'altare. La diffusione universale di questo modo di celebrare ha portato prevalentemente alla separazione dei due luoghi liturgici.
La Sacrosanctum Concilium afferma: "Nella celebrazione della Messa sono gradualmente messi in evidenza i modi principali della presenza di Cristo nella Chiesa. È presente in primo luogo nell'assemblea stessa dei fedeli riuniti in suo nome; è presente nella sua parola, allorché si legge in chiesa la Scrittura e se ne fa il commento; è presente nella persona del ministro; è presente infine e soprattutto sotto le specie eucaristiche: una presenza, questa, assolutamente unica, perché nel sacramento dell'Eucaristia vi è il Cristo tutto e intero, Dio e uomo, sostanzialmente e ininterrottamente. Proprio per questo la presenza di Cristo sotto le specie consacrate viene chiamata reale, non per esclusione, come se le altre non fossero tali, ma per antonomasia. Ne consegue che, per ragione del segno, è più consono alla natura della sacra celebrazione che sull'altare sul quale viene celebrata la Messa non ci sia fin dall’inizio, con le specie consacrate conservate in un tabernacolo la presenza eucaristica di Cristo: essa infatti è il frutto della consacrazione, e come tale deve apparire."
Tanti fedeli ci chiedevano un luogo per l’adorazione e la preghiera personale, insieme come fraternità, attenendoci alle disposizioni della chiesa, abbiamo scelto di valorizzare la cappella del Crocifisso, come luogo di custodia e adorazione dell’Eucarestia e del SS.mo Crocifisso.
p. Salvatore