Il Monastero Ara Crucis di Faenza

(Tratto dal sito http://www.domenicani.it - fra Riccardo Barile)

Ara Crucis

Il monastero dell'Ara Crucis nasce tra il 1951 (posa della prima pietra) e il 1955 (decreto di erezione canonica) a opera del domenicano P. Domenico Galluzzi (1906-1992) con la collaborazione di tre sorelle (Matilde, Laura ed Eloisa Gentile) che ne furono le prime monache e il suo senso è quello di pregare per i sacerdoti, "portarli" non solo nella preghiera ma nel silenzio di una vita offerta a Dio.
L’espressione
ara crucis è presente in san Tommaso d’Aquino, legata all’oblazione di Cristo in croce, mentre l’ara rimanda all’altare, all’altare della croce ma anche ai nostri altari e al presbitero icona di Cristo nell’offerta del sacrificio.

Il monastero comprende una zona di terreno coltivato a frutta e con alberi verdi che costituisce una sorta di Eden e contribuisce non poco all’equilibrio della vita delle monache di clausura.
Secondo le monache la clausura non crea separazione, ma nuove relazioni, ad esempio attraverso l’iniziativa del "deserto", una sorta di esercizi spirituali che si tiene ogni anno, con orari praticabili ai laici, che ha originato vari gruppi di "amici", che dilatano il monastero verso sempre nuove relazioni e testimonianze offerte e ricevute. L’iniziativa del "deserto"” poi è preparata e vissuta dalle monache, le quali però non praticano una "predicazione diretta", restando in linea con la Verbi Sponsa, cioè con la Chiesa.

Nella sinfonia domenicana il monastero dell’Ara Crucis ha dunque una sua melodia, che ne è il carisma: far risaltare l’aspetto sacerdotale/presbiterale dell’Ordine e in primis di san Domenico stesso, aspetto iconograficamente piuttosto raro. Tutto questo in continuazione al carisma del P. Domenico Galluzzi, il fondatore, sepolto ai gradini dell’altare per cui è in corso la causa di beatificazione.